lunedì 5 novembre 2012

Recensione: Lamù - Only You

LAMU': ONLY YOU
Titolo originale: Urusei Yatsura - Only You
Regia: Mamoru Oshii
Soggetto & sceneggiatura: Tomoko Konparu, Mamoru Oshii
Character Design: Akemi Takada, Magoichi Takazawa
Musiche: Izumi Kobayashi, Fumitaka Anzai, Masamichi Amano
Studio: Studio Pierrot
Formato: lungometraggio cinematografico (durata 101 min. circa)
Anno di uscita: 1983
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video


Un giovanissimo Ataru, giocando con una bambina misteriosa chiamata Elle, finisce col pestarle l'ombra. Undici anni, dopo la piccola è cresciuta, scopriamo che è la principessa di un pianeta che porta il suo stesso nome, e specialmente che, secondo le usanze degli abitanti di quel mondo, chi compie un gesto come quello di Ataru è destinato a sposarla raggiunta l'età adulta. La ragazza lo avvisa, dunque, di prepararsi all'evento. Ataru, con le sue solite mire di grandezza e perfidia, accetta felicemente, ed è allora che Lamù decide di correre ai ripari sposandolo lei per prima. Per far questo rinchiude il suo Darling e amici vari (invitati alla cerimonia) nella sua navicella e decolla dalla Terra, diretta verso la propria patria. Non immagina, però, che gli uomini di Elle non se ne staranno con le mani in mano...

È facile avere una brutta opinione dei numerosi, talvolta numerosissimi, film celebrativi di famose serie animate, spesso e volentieri storielle dimenticabili che, con la scusa di compiacere a tutti i costi ai fan, rifilano loro gli aspetti più superficiali delle serie di riferimento, con mille personaggi buttati dentro per far numero, esili intrecci e anche, talvolta, minutaggi estremamente brevi, sull'ordine dei 40/50 minuti, un grosso ostacolo a un'adeguata caratterizzazione della storia (basti pensare, ad esempio, a tutti i filmettini-fotocopia delle serie si successo di Toei Animation). Only You, il primo dei sei lungometraggi cinematografici di Lamù la ragazza dello spazio (1981), è una eccezione, una favolosa eccezione che trova pochi altri esempi illustri. Eccezione nata forse dalla caratura del suo regista, Mamoru Oshii, che nel 1983, pur lavorando in una lunga serie dai temi non certo maturi come ricercherà in seguito, dimostra di amare, riversandovi dentro una cura e un divertimento tali da non lasciare dubbi in proposito.

In Only You non manca nessuno degli ingredienti che hanno decretano il successo di una delle più ispirate produzioni televisive degli anni '80: una storia genuinamente spassosa, l'apparizione di un enorme numero di personaggi storici della saga e, soprattutto, un ispiratissimo script che permette di sfruttarli nel modo più congeniale, non come macchiette celebrative ma come attori che usano bene il poco spazio a disposizione per far ridere coi loro classici tormentoni. Ataru e Lamù i protagonisti assoluti: lui più perfido, infido e approfittatore che mai, la solita, adorabile caricatura degli adolescenti allupati della sua età, odioso fedifrago per le ragazze e idolo di intere generazioni maschili per le esilaranti bassezze di cui è capace; lei sempre la ragazza dolce, maliziosa e femminile, ma all'occorrenza aggressiva come una tigre, che un po' tutti amiamo. Eroi in una storia comica dove una "semplice" promessa di matrimonio stipulata in età prescolare porta, anni dopo, a equivoci, rapimenti spaziali, controrapimenti, battaglie stellari, bizzarri hobby extraterrestri, guerriglie in chiesa e ben due cerimonie di nozze (!): un baraccone di idee esilaranti che approfondiscono ancora una volta, con una lieve ma coinvolgente spruzzata di romanticismo, la relazione dei due ragazzi.


Si dovesse giudicare "solo" un normale episodio televisivo lungo due ore e particolarmente divertente, sarebbe difficile giustificare la valutazione elevata di Only You, ma questo - meno male - è ben di più di un compitino fatto tanto per fare e riuscito bene. La lunga durata del film neanche si sente, perché i dialoghi e le situazioni che caratterizzano la sua comicità sono brillanti e durevoli, privi di cali o tempi morti, una mitragliata di battute e gag e azzeccatissimi tempi comici, che fanno volare i 100 minuti di girato senza mai annoiarsi. Si ride beatamente per la perfetta qualità della situazioni, le onnipresenti citazioni visive di opere cult del passato (in questo caso, soprattutto di Corazzata Spaziale Yamato, Capitan Harlock il pirata dello spazio e Fortezza Super Dimensionale Macross), il ritmo trascinante del racconto e l'idea, ispirata a Oshii dalla visione del film La fantastica sfida (Used Cars, 1980, Robert Zemeckis) e condivisa con il secondo sceneggiatore Tomoko Konparu, di intendere la comicità come "una piccola azione che porta subito a un'altra, e ancora e ancora, fino a rendere la storia un'enome palla di neve rotolante"1. Il regista dirà di avere realizzato un film troppo caotico e con troppi personaggi, esagerato ed eccessivo2, lamentandosi anche dei siparietti musicali impostogli dalla produzione e di cui era totalmente in disaccordo3 (sembra, infatti, che la sceneggiatura finale sia stato il prodotto di innumerevoli mediazioni4), ma è difficile dargli ragione visto il risultato, a parere di chi scrive, davvero da applausi - e che giustamente porterà l'opera a trionfare quell'anno al botteghino5. Si apprezza anche come una vicenda tanto ilare e sgangherata si presti, mediante sovra-analisi, a ergersi anche a stilosa metafora del disagio interiore di un giovane al momento di sposarsi, un simbolico The End a uno stile di vita scanzonato, senza impegni e responsabilità. Chiaro che il registro generale rimanga comico e demenziale, ma si nota, come nella serie televisiva, che Oshii sfrutti Lamù anche per trasmettere riflessioni non banali sulla vita o, in questo caso, sui turbamenti dell'adolescenza.

Sempre ad Oshii si devono sequenze di gran gusto registico che aumentano il carisma del film. Sono diverse, come ad esempio l'incipit graficamente concettuale che mostra il momento della "promessa" tra Ataru ed Elle (due silhouette bianche che si rincorrono su sfondo rosso, con il parco giochi rappresentato da linee essenziali che tratteggiano giostre e ambientazione), la sequenza iniziale della distribuzione degli inviti al matrimonio, quella esilarante dove il consueto esercito di mercenari ai servizi della famiglia Mendo consegna a Shutaro tale invito, e altre ancora. Meritevole di citazione anche l'onirica, magnifica scena finale, dove Ataru ed Elle rivivono, addirittura interagendo con i sé stessi piccoli, la promessa scambiata undici anni prima: così, senza spiegazione, attori materiali in una sequenza del passato (ininfluente l'implausibilità, conta solo la meraviglia). Contribuiscono alla frizzante freschezza del film anche un brano musicale, in apertura e chiusura, giocoso ed estremamente accattivante come da tradizione (l'adorabile I, I, You & Love, già quarta ending della serie TV), animazioni eccellenti e degne del formato, e il consueto chara design dolce e malizioso della bravissima Akemi Takada.

A più di qualcuno Only You potrebbe sembrare "solo" un bel film celebrativo, ma non fatevi ingannare: nasconde uno stile unico che forse nessun lungometraggio di questo tipo riuscirà mai a eguagliare, rimarcando con fermezza quanto possano fare la differenza, anche in una celebrazione che funge da "riempitivo", la sensibilità e l'apporto di un grande regista.


Doppiaggio italiano, per quanto le voci siano cambiate per l'ennesima volta rispetto a quelle televisive, decisamente ben fatto. Purtroppo i timbri vocali rimangono nettamente diversi da quelli originali (a farne le spese maggiori è Ataru, con una voce insolitamente seria incompatibile con quella originale di Toshio Furukawa da ragazzino deficiente, il meno peggio Ten), ma è ben ravvisabile lo sforzo dei doppiatori italiani di fornire una performance teatrale e divertita.

Voto: 8,5 su 10

PREQUEL

SEQUEL
Lamù: Beautiful Dreamer (1984; film)
Lamù: Remember My Love (1985; film)
Lamù Special: Il Tea Party di Ryoko (1985; special TV)
Lamù: Lamù the Forever (1986; film)
Lamù Special: Memorial Album (1986; special TV)
Lamù Special: Cosa accadrà nel futuro di Lamù? (1987; special TV)
Lamù OVA: Gelati arrabbiati (1988; OVA)
Lamù OVA: Fidanzati sulla spiaggia (1988; OVA)
Lamù OVA: La guardia elettrica (1989; OVA)
Lamù OVA: Ululo alla luna (1989; OVA)
Lamù OVA: La capra e il formaggio (1989; OVA)
Lamù OVA: Prendimi il cuore (1989; OVA)
Lamù OVA: Il terrore degli occhioni (1991; OVA)
Lamù OVA: Appuntamento con un fantasma (1991; OVA)
Lamù: Sei sempre il mio tesoruccio (1991; film)
It's a Rumic World: The Obstacle Course Swim Meet (2008; film)
Lamù: Boy Meets Girl (1988; film)


FONTI
1 Brian Ruh, "Stray Dog of Anime: The Films of Mamoru Oshii", Palgrave Macmillan, 2004, pag. 26
2 Come sopra, a pag. 25
3 Come sopra, a pag. 28
4 Davide Tarò, "Mamoru Oshii: Le affinità sotto il guscio", Morpheo, 2006, pag. 15
5 Francesco Prandoni, "Anime al cinema", Yamato Video, 1999, pag. 101

4 commenti:

Antisistema ha detto...

Visto il film, che dire...la trama è un mero pretesto per raccontare una storia, ma che storia!!! Essa è innanzitutto messa in scena e narrata egregiamente bene da Mamoru Oshii, alcune inquadrature sono spettacolari, che fanno si che tutto il film non sia un'enorme puntata di quasi 2 ore allungata, ma sia un prodotto per certi versi molto autoriale.
Il regista nonostante, sia stato limitato in molte scelte, dove ha mano libera, da sfogo a tutto il suo talento. Non a caso, Lamù ed Elle, sono i personaggi più riusciti, poichè Oshii ha mano libera. Le gag vi sono e anche al sottoscritto fanno morire dalle risate ( i 100.000 maschi arrapati ahahah), ma Oshii inserisce una componente romantica che nel manga è quasi del tutto inedita.
Il finale, in un'atmosfera quasi onirica è fantastico e rappresenta la chiusura del cerchio, con la scena iniziale.
Vediamo una Lamù che soffre, che è sconsolata, triste e per la prima volta rinunciataria, quando sta per accadere l'inevitabile. Insomma è caratterizzata egregiamente, anche se alla fine la sua indole irascibile e pronta a dare scosse qua e là, non l'ha persa per niente. Mi dispiace per alcuni personaggi, lasciati troppo in secondo piano, ma essendo una marea, non si potevano sfruttare tutti.
Buone OST.
La grafica (molto superiore alla Serie TV, visto che essendo un film, ha avuto un grosso budget), è stupenda.

A me Lamù non mi è mai piaciuto chissà quanto, perchè non mi piacciono le commedie, visto che non fanno quasi mai ridere con le loro battute e le trovo superficiali. Lamù non fa eccezioni anche se in alcuni frangenti è spassoso anche per uno come me, che non ride assai.
Ora tocca a Beautiful Dreamer.
Voto 8

Jacopo Mistè ha detto...

Gran commento che sono felice di condividere!
Only You lo trovo molto, troppo sottovalutato, sia dai fan di Lamù che da quelli di Oshii. Per me è un gran film "disimpegnato": sarà anche puramente "di cassetta" quanto si vuole ma è spassoso, fatto col cuore e molto ben girato, con sequenze estremamente d'autore (il flashback finale che mostra la promessa tra Ataru ed Elle). È giusto il successone di critica di Beautiful Dreamer, ma trovo increscioso che sovrasti sempre questo Only You che imho non gli è inferiore proprio in niente, è solo meno serioso e intellettuale.

Comunque, pur nel suo poco spazio, per me Only You sfrutta egregiamente tutti i suoi personaggi, sopratutto Ataru, Mendo e Lamù che alla fine sono quelli davvero principali e indimenticabili. :)

Antisistema ha detto...

Concordo.
Ad avercene film celebrativi di serie TV su questo livello.
L'ho visto ed avevo un pò di pregiudizi, ed invece Oshii me li ha smentiti tutti alla grande, un ottimo film, che scorre liscio come l'olio e senza tempi morti.

Per inciso, non amo per niente la serie principale, però il film sembra quasi su tutt'altro livello, certo Beautiful Dreamer è trascendentale ma Only You, per essere un film di debutto e con tutti i paletti imposti, è uscito benissimo. Anzi non finisce manco bene (SPOILER) visto che Elle alla fine è colma di rancore verso gli uomini lo stesso (FINE SPOILER). javascript:void(0)

Jacopo Mistè ha detto...

Guarda, come ti ho già detto... Guarda TUTTI i primi cinque film di Lamù, anche quelli non di Oshii. Evita solo il sesto che è inutile. Per me sono i film celebrativi meglio realizzati della Storia. Tutti raccontano storie che sono speciali per davvero, molto autoriali e diverse dal classico registro/canovaccio della serie tv (che io invece adoro, per inciso, non tanto per la qualità altalenante ma per i personaggi che adoro, Ataru, Mendo e Lamù in primis!).

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