lunedì 31 dicembre 2012

Recensione: Lamù - Remember My Love

LAMU': REMEMBER MY LOVE
Titolo originale: Urusei Yatsura 3 - Remember My Love
Regia: Kazuo Yamazaki
Soggetto & sceneggiatura: Tomoko Konparu
Character Design: Akemi Takada
Musiche: Mickie Yoshino
Studio: Studio DEEN
Formato: lngometraggio cinematografico (durata 93 min. circa)
Anno di uscita: 1985
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video


Lamù e amici decidono di passare un'elettrizzante giornata nel nuovo, grande parco di divertimenti della città. Peccato che, rispetto a com'era iniziata, l'allegra giornata termini in tragedia: partecipando come volontario a un gioco di magia, Ataru finisce trasformato dal misterioso prestigiatore - che scompare subito dopo - in un buffo ippopotamo rosa antropomorfo, senza alcuna aspettativa di tornare come prima. Privo di speranze, il ragazzo si rassegna a una nuova vita da reietto, assistito da Lamù che sa amarlo anche in questa situazione. Chi è quel mago? Qual è il modo per fare tornare normale Ataru? Tutto risale a una vecchia maledizione scagliata da una strega verso l'aliena dal bikini tigrato, perché non invitata dai suoi genitori alla festa della sua nascita...

Chiaro che, con predecessori del livello di Only You (1983) e Beautiful Dreamer (1984), era impossibile aspettarsi, nel 1985, dal terzo lungometraggio di Lamù diretto dal rimpiazzo di Mamoru Oshii, Kazuo Yamazaki, anche solo una qualità lontanamente paragonabile. Pregiudizio che nasceva, al di là dei fasti apparentemente irraggiungibili dei primi due film, anche dalla consapevolezza che erano finiti i tempi degli sperimentalismi artistici, rinnegati da Yamazaki a favore, nella serie televisiva, di uno stile di racconto più tradizionalista e posato, in linea col registro puramente comico del manga di origine. E invece, pur non potendo fregiarsi nuovamente della parola "capolavoro", Remember My Love è un bel lavoro che non fa rimpiangere eccessivamente gli illustri precedenti, contribuendo anche lui a rendere davvero memorabile la lunga saga animata di Lamù: forse l'unica che possa vantare dei lungometraggi che non si limitano a essere banali "compitini" fatti per lucrare facilmente sulle tasche dei fan, ma narrano storie fatte col cuore, davvero speciali, che fanno la gioia di chi vuole qualcosa di più delle solite gag.

Con un divertente prologo che rilegge La bella addormentata nel bosco, Remember My Love, come Beautiful Dreamer, approfondisce il rapporto d'amore tra i due protagonisti, finendo addirittura anch'esso, alla faccia di Kazuo Yamazaki, con l'allontanarsi dallo spirito scanzonato dell'originale cartaceo. L'assunto iniziale, di derivazione folkloristica, che le vite di due innamorati sono legate da un invisibile filo rosso che li porta a essere destinati l'uno all'altro a prescindere dalle difficoltà, è rappresentativo dello spirito commovente che pervade dell'opera. La trasformazione in ippopotamo di Ataru è il punto di partenza per un suo deciso avvicinamento all'aliena dal bikini tigrato, percorrendo una strada di dolorore e disperazione forse un po' scioccante per chi è abituato alle consuete atmosfere di Lamù, ma che fa il loro dovere nel favorire il gusto romantico che assume l'intreccio. Avvicinamento che prosegue anche a narrazione inoltrata, quando l'aliena, persa in una dimensione temporale alternativa, attende che il suo amato torni a cercarla. Il climax raggiunto dalla risoluzione è di tutto rispetto, mostrando un lato dolce e toccante che raramente si è visto nella saga - pur senza rinunciare alle consuete gag, indispensabili in un'opera legata all'universo di Rumiko Takahashi, poche ma di buon livello concernenti le spassose indagini di Benten, Oyuki e Ran riguardo alla maledizione in cui è caduta la loro amica.

Kazuo Yamazaki alla regia potrebbe far pensare a un film diretto in modo ortodosso, senza arte né parte, ma compiace smentire anche questo timore. Pur non raggiungendo le vette d'autore di Oshii (ma chi potrebbe farlo, in quei tempi?), confeziona un lungometraggio tecnicamente ben fatto e pieno di energia, non risparmiandosi scene registicamente interessanti come l'inseguimento volante del prestigiatore da parte di Lamù o quella visionaria, splendida, in cui lei e il suo Darling possono vedere fisicamente il filo rosso che li lega (per tacere della gag favolosa che ne consegue). Oltre a questo, come Oshii anche Yamazaki sfrutta, nel suo Remember My Love, i personaggi di Rumiko Takahashi per imbastire ancora una volta un sentito elogio alla giovinezza, quando la scomparsa dell'aliena e il lungo tempo che passa sulla Terra da questo avvenimento diventano stimolo di riflessione per i suoi amici, malinconici per una presenza cara che se ne va incupendo la loro irripetibile adolescenza, quasi un assaggio dei rimpianti e della nostalgia  che proveranno quando faranno il loro ingresso nel mondo del lavoro e non potranno più frequentarsi come prima, iniziando a perdersi di vista.


Il film si configura, insomma, ancora una volta come una riuscita storia d'autore, che, dietro l'ironia, presenta il commovente ritratto di una generazione di personaggi e situazioni immaginari in cui tutti possono immedesimarsi. Non trascurabili neanche alcuni pregevoli intuizioni narrative concernenti i viaggi nel tempo e il rapporto che lega il cattivo a Lamù, rivelato solo alla fine da un colpo di scena di un certo effetto. Il voto buono ma non fantastico si spiega con un ritmo eccessivamente lento e dilatato, atto a favorire il dramma, che annacqua un po' la storia, allungata da intermezzi fini a se stessi che sembrano posizionati lì solo per raggiungere l'ora e mezza di girato più che per reali esigenze narrative, ma per fortuna questo è ampiamente riscattato dalle soddisfazioni emotive che l'opera dispensa generosamente nel suo prosieguo. Nulla comunque di grave o che tolga qualcosa a un terzo lungometraggio pregevole, che con i precedenti film e i due successivi chiude una pentalogia di storie davvero notevoli che nobilitano ancor più una saga carismatica e affettuosa come quella di Lamù.

Doppiaggio italiano che vede tornare le stesse voci del primo film, con risultati ben più felici rispetto a quelli di Beautiful Dreamer. Quella di Nicola Bartolini Carrassi continua a non c'entrarci davvero nulla con quella originale di Ataru, ma per il resto una gran prova da parte di tutti i nostri doppiatori, pienamente a loro agio nella parte e con timbri vocali che si avvicinano più di Only You ai seiyuu giapponesi. Un lavoro decisamente promosso, una volta tanto.

Voto: 7,5 su 10

PREQUEL
Lamù: Only You (1983; film)
Lamù: Beautiful Dreamer (1984; film)

SEQUEL
Lamù Special: Il Tea Party di Ryoko (1985; special TV)
Lamù: Lamù the Forever (1986; film)
Lamù Special: Memorial Album (1986; special TV)
Lamù Special: Cosa accadrà nel futuro di Lamù? (1987; special TV)
Lamù OVA: Gelati arrabbiati (1988; OVA)
Lamù OVA: Fidanzati sulla spiaggia (1988; OVA)
Lamù OVA: La guardia elettrica (1989; OVA)
Lamù OVA: Ululo alla luna (1989; OVA)
Lamù OVA: La capra e il formaggio (1989; OVA)
Lamù OVA: Prendimi il cuore (1989; OVA)
Lamù OVA: Il terrore degli occhioni (1991; OVA)
Lamù OVA: Appuntamento con un fantasma (1991; OVA)
Lamù: Sei sempre il mio tesoruccio (1991; film)
It's a Rumic World: The Obstacle Course Swim Meet (2008; film)
Lamù: Boy Meets Girl (1988; film)

1 commento:

Sam ha detto...

Ecco, in stò film si vede la differenza sostanziale tra Oshi e Yamazaki.
A Yamazaki non frega nulla dei personaggi di Lamù ,s pecie di Ataru, che secondo me deve odiare non poco.
Non solo nella serie tv diretta da lui è un idiota senza cervello, ma anche in questo film lo tratta come l'ultima ruota del carro.
Il vero protagonista maschile del film è Lou, e se avesse potuto, sono certo che Yamazaki avrebbe fatto sparire Ataru e far mettere Lamù con lui.
Oshi invece , cerca sempre di mantenere i protagonisti come tali, e non sostituirli con qualche personaggio da lui creato.

Yamazaki è poi prima di tutto un disegnatore e un animatore, più che un regista, e quindi le sue scelte sembrano dettate non dal mostrare quello che davvero serve alla storia , ma quello che gli piacerebbe disegnare.
Ed ecco cose inutili tipo Ataru che diventa ippopotamo che non servono a nulla ai fini della trama.

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