lunedì 11 marzo 2013

Recensione: Lamù - Boy Meets Girl

LAMU': BOY MEETS GIRL
Titolo originale: Urusei Yatsura - Kanketsuhen
Regia: Satoshi Dezaki
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Rumiko Takahashi)
Sceneggiatura: Tomoko Konparu
Character Design: Setsuko Shibuichi
Mechanical Design: Kenichi Maejima
Musiche: Toshiyuki Omori
Studio: Studio DEEN
Formato: lungometraggio cinematografico (durata 85 min. circa)
Anno di uscita: 1988
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video


La nuova disavventura di Ataru sembra questa volta costare veramente caro al suo rapporto con Lamù: la ragazza è rapita dall'extraterrestre Rupa, suo promesso sposo in virtù di una vecchia promessa fatta dal nonno. Giunto sul suo pianeta per salvarla, per uno stupido gioco di lei, inteso a far ingelosire Ataru, quest'ultimo arriva a pensare che lei accetti per davvero la cosa, e per questo, furente, prende la decisione di tornare a casa da solo. Futuri problemi sorgono quando, per effetto di azioni scriteriate dovute al litigio tra i due, ritrovatisi successivamente sulla Terra, il pianeta viene invaso da funghi giganteschi provenienti dal mondo di Rupa, che crescono sempre più rischiando, entro dieci giorni, di distruggere tutto. L'unica ancora di salvezza risiede nello stesso Rupa, ma Lamù, nera dalla rabbia col suo Darling per l'incomprensione, non è dello stesso avviso: come nel loro primo incontro, sfida il ragazzo a inseguirla e acchiapparla, o eventualmente a dirle che la ama (cosa che non le ha mai detto) prima che scada l'ultimatum, pena la fine del pianeta e anche la rimozione, da parte della memoria di tutti i terrestri, dei ricordi riguardanti lei. Ma Ataru è molto orgoglioso...

Trasmesso nei cinema giapponesi il 6 febbraio 1988, in una doppia proiezione comprensiva di Maison Ikkoku: Capitolo Finale, Boy Meets Girl condivide con l'altro film la caratura romantica e la funzione di fungere da capitolo davvero "finale" alla propria saga, tant'è che verrà giustamente ricordato come la più sentimentale tra tutte le incarnazioni animate di Lamù la ragazza dello spazio. Quello che il neoentrato regista (dopo anche, dopo Oshii, l'abbandono di Kazuo Yamazaki) Satoshi Dezaki propone al pubblico è un film lungo, bello e commovente, una volta tanto non un parto inedito dello staff della serie TV ma una trasposizione fedele, tale e quale, dell'avventura conclusiva del manga, destinata anche in animazione a mettere la parola Fine alla storia (negli anni successivi Kitty Films produrrà un sesto lungometraggio celebrativo, Sei sempre il mio tesoruccio, e svariati OVA basati su episodi del fumetto mai animati prima, ma sempre di side story ambientate precedentemente si tratta, e non essendo neanche di chissà che fondamentale qualità ritengo abbastanza futile commentarle). Per chiudere il cerchio l'autrice replica il primo incontro tra Ataru e Lamù: in palio sempre il destino della Terra, ma questa volta basta anche solo una dichiarazione d'amore del ragazzo - mai sentita in 200 episodi televisivi, 4 lungometraggi cinematografici e 3 special televisivi - per vincere la sfida. Un semplice "ti amo" che ovviamente l'orgoglioso protagonista non riuscirà facilmente a dire. L'odissea amorosa dei due giunge al suo apice, in un'avventura di fraintendimenti, liti furibonde e riappacificazioni che, priva in animazione, una volta tanto, di ardite mire e sperimentazioni d'autore, si fa apprezzare (per modo di dire, visto che il pubblico non premierà al box office la pellicola1) per la sua spontanea genuinità e il mix perfetto di risate e romanticismo.

Se è facilissimo, in tutto questo tempo, essersi affezionati alla dolcezza di Lamù, alla frivolezza e perfidia dell'immaturo Ataru e alla costruzione del loro rapporto, sempre annunciato da sporadiche parentesi in mezzo all'oceano di gag, una volta tanto il legame diventa il focus della narrazione, forte, sentito, fisico, garantendo quel fantastico climax finale sempre auspicato ma mai saziato a sufficienza, neanche nei primi tre film. Basterebbe solo questo per garantire la riuscita dell'operazione, ma fortunatamente Boy Meets Girl trova personalità anche nella qualità degli intermezzi comici. Tra novelli Babbo Natale che cavalcano slitte trainate da maiali volanti, vecchie fiamme che da piccole costringono con la forza sventurati bambini a sposarle, un Mendo più scatenato del solito, la guerra di lui e del suo esercito contro il dispositivo alieno che eliminerebbe Lamù dalla memoria dell'umanità (comprensiva di un esilarante omaggio a Mazinger Z) e la consueta grandinata di tormentoni, esplosioni, personaggi volanti, urla e gag sempre più imprevedibili che da sempre contraddistinguono il gigantesco microcosmo di personaggi che gravitano intorno al liceo Tomobiki, non c'è rischio davvero di annoiarsi in 85 minuti che scorrono via in un lampo e che alla loro conclusione fanno pure rimpiangere l'assenza di altro divertimento. Boy Meets Girl è un lungometraggio che sprizza energia e comicità da tutti i pori, non si vorrebbe finisse mai, e trova una conclusione memorabile, uno di quei finali perfetti che riescono una volta su dieci nei manga a lunga serializzazione, pienamente degno di essere accostato, a livello di emozioni evocate, a quello di Maison Ikkoku.


Parliamo davvero di un bel film, e l'unica critica che si può rinfacciare al regista Dezaki e alla sceneggiatrice Tomoko Konparu è quella sulla scelta di basarsi sul manga senza aggiungere nulla di proprio, abbandonando le prelibatezze autorali dei predecessori e rifiutando i tipici sottintesi allegorici sull'adolescenza che avevamo imparato ad amare con Oshii. Rispetto ai lungometraggi precedenti cambia anche il character design, con il timone che passa dall'indimenticabile Akemi Takada a Setsuko Shibuichi, destinato a diventare effettivo anche nei futuri OVA. Come accadrà in essi, il tratto della nuova arrivata è perfetto, più fresco e moderno ma ugualmente dolce e accattivante, facendo rimpiangere relativamente l'assenza della grande disegnatrice. Animazioni sempre ottime e musiche accattivanti chiudono la confezione tecnica di Boy Meets Girl, celebrando la qualità e importanza di un film che mette fine a una delle serie animate più amate di sempre, dalla sua generazione ma anche da quelle successive, che come tutte le opere di qualità, lunghe e riuscite, saluta il suo pubblico facendogli venire il proverbiale magone per tutti quegli adorabili personaggi che non si vedrà più. Amabile.

Doppiaggio italiano, come negli altri film, di ottimo livello, che ne replica tutti i pro (ottime interpretazioni e voci mediamente simili a quelle originali) e i contro (per quanto si impegni, Nicola Bartolini Carrassi non ce la fa proprio a fare Ataru). Peccato solo per la trovata di far parlare in dialetto veneto la servitù di Rupa, artifizio che accresce il livello comico dell'opera in Italia ma rimane un'invenzione di adattamento abbastanza puerile.

Voto: 8,5 su 10

PREQUEL
Lamù: Only You (1983; film)
Lamù: Beautiful Dreamer
(1984; film)
Lamù: Remember My Love
(1985; film)
Lamù Special: Il Tea Party di Ryoko
(1985; special TV)
Lamù: Lamù the Forever (1986; film)
Lamù Special: Memorial Album (1986; special TV)
Lamù Special: Cosa accadrà nel futuro di Lamù? (1987; special TV)
Lamù OVA: Gelati arrabbiati (1988; OVA)
Lamù OVA: Fidanzati sulla spiaggia (1988; OVA)
Lamù OVA: La guardia elettrica (1989; OVA)
Lamù OVA: Ululo alla luna (1989; OVA)
Lamù OVA: La capra e il formaggio (1989; OVA)
Lamù OVA: Prendimi il cuore (1989; OVA)
Lamù OVA: Il terrore degli occhioni (1991; OVA)
Lamù OVA: Appuntamento con un fantasma (1991; OVA)
Lamù: Sei sempre il mio tesoruccio (1991; film)
It's a Rumic World: The Obstacle Course Swim Meet (2008; film)


FONTI
1 Guido Tavassi, "Storia dell'animazione giapponese", Tunuè, 2012, pag. 191-192

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