lunedì 2 agosto 2010

Recensione: Maison Ikkoku - Capitolo Finale

MAISON IKKOKU CAPITOLO FINALE
Titolo originale: Maison Ikkoku - Kanketsu-hen
Regia: Tomomi Mochizuki
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Rumiko Takahashi)
Sceneggiatura: Michiru Shimada, Tomomi Mochizuki
Character Design: Yuji Moriyama
Musiche: Eiji Mori
Studio: Ajia-do Animation Works
Formato: film cinematografico (durata 62 min. circa)
Anno di uscita: 1988
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Yamato Video


Mancano due giorni al matrimonio tra Yusaku e Kyoko, ma proprio la sera dell'addio al celibato del ragazzo l'amministratrice sembra tardare nel suo ritorno a casa. Godai cerca di sdrammatizzare, ma i suoi folli co-inquilini lo convincono sempre più, complici litri e litri di birra, a nutrire strani dubbi sulla sua scomparsa, anche in riferimento a una misteriosa lettera che Kyoko sembrava ultimamente aspettare con ansia...

Non saranno mai troppo sperticate le lodi che merita Maison Ikkoku, tra le più dolci commedie romantiche il mondo di anime e manga abbia mai conosciuto. Una di quelle storie così genuinamente belle che è impossibile, arrivando in fondo ai 96 episodi della serie televisiva, non essersi disperati per la sua fine. Risultato, degno delle migliori produzioni, dell'inevitabile momento di salutare il gruppo di indimenticabili protagonisti, causa di profondo groppo alla gola. Negli anni a venire Kitty Films cercherà di lucrare sul successo del suo capolavoro con aggiunte più o meno dimenticabili, la più importante delle quali è l'ambizioso e, purtroppo, indifendibile Capitolo Finale, uscito nei cinema giapponesi come doppia proiezione insieme a quello che è anche il capitolo conclusivo di Lamù, il film Boy Meets Girl.

Forte di un ottimo budget, il lungometraggio, ambientato la sera prima del matrimonio tra i due protagonisti, sembra promettere nuove, tenere emozioni tra i due, risultando però alla fine così inutile e mal fatto da essere inguardabile. La continuity col fumetto, invece che con la serie tv (questo spiega la presenza, nella Maison Ikkoku, anche dell'inquilino Nozomu Nikaido, assente in animazione), e la risoluzione della sottotrama della bella Yagami (la bella studentessa innamorata di Godai che viene praticamente dimenticata per strada nelle fasi conclusive della serie tv) sono le uniche note positive in quello che è un mezzo disastro. Va bene la natura commemorativa, va bene tentare di risvegliare emozioni nei fan facendolo rivedere personaggi indimenticabili, ma è necessario un minimo di criterio nell'omaggiare, altrimenti ne nasce solo una carellata di camei senza senso. È ovviamente questo il caso in questione, in un film dove viene rievocato l'intero cast in particine isolate e slegate dalla trama, solo per ricordare che ci sono ancora. Ma Mitaka, Master, Asuna, mr. Chigusa, Sakamoto e Iioka hanno il loro specifico carisma, non si può trattarli così, schiaffandoli dentro all'addio al celibato dell'eroe e dando a ognuno di loro massimo due linee di dialogo. Quel che è peggio, però, è che la trama principale manca completamente di interesse.


Il succo di Capitolo Finale si riduce a un'interminabile sequela di dialoghi tra Yagami, il povero Godai e la solita triade di co-inquilini, con le solite sbronze e incazzature. Tutto questo per circa 40 minuti dove non solo non succede assolutamente niente, ma ci si annoia e non si ride su battute già viste e ascoltate centinaia di volte. A seguire, il ritorno a casa di Kyoko e il chiarimento tra lei e Godai in privato, scena inaccettabilmente smielata tipo Harmony, lontanissima dalle delicate atmosfere originali. Si scopre addirittura che lei era innamorata di lui da moltissimo tempo, con un avvenimento che nè nel manga nè nell'anime è stato mai citato. Tutto qui: niente sorrisi, niente risate, niente emozioni, nessun batticuore. Mancano del tutto la magia e la freschezza di Maison Ikkoku. Va dato atto che Capitolo Finale tenta in ogni modo di rivendicare una sua dignità, anche a monte di un chara design, a opera del grafico iniziale della serie tv, Yuji Moriyama, completamente reinventato, realistico e orientaleggiante, capace di scioccare (per la maggior parte, in negativo) chi adora l'artwork strico di Akemi Takada. Purtroppo fallisce clamorosamente in ogni aspetto narrativo poiché, a dispetto delle intenzioni, non sa davvero che pesci pigliare per catturare l'attenzione, rivelandosi subito per quello che è, brodo allungato senza arte nè parte.

Deleterio e inascoltabile il doppiaggio italiano, mix letale di voci pessime. Il dvd Yamato si riscatta, oltre che con la possibilità di sentirlo in lingua originale con sub, almeno per l'inclusione dell'OVA Maison Ikkoku: Naufragio sull'isola Ikkoku, del 1991.

Voto: 4 su 10

PREQUEL
Maison Ikkoku Prelude: When the Cherry Blossoms in the Springtime Return (1992; special tv)
Maison Ikkoku (1986-1988; tv)
Maison Ikkoku: Naufragio sull'isola Ikkoku (1991; ova)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo più o meno in tutto con quanto scrivi.
Personalmente non ho apprezzato la scelta di avvinarsi più al manga che all'anime.
Dopo 96 episodi penso che sia un po' troppo tardi per questa scelta.

Le voci scelte non sono le più adatte, ma il doppiaggio è molto più fedele a quello giapponese rispetto a quanto avvenne con la serie TV.

Comunque da fan della serie ho apprezzato la possibilità di vedere per un'ultima volta le avventure di casa Ikkoku

Jacopo Mistè ha detto...

Non m'ero neanche accorto del commento XD

D'accordissimo, comunque, su tutti i punti.

akuma ha detto...

X la cronaca è sempre mio, quel rompiscatole che si firma akuma ( però come promesso ora non firmo più come anonimo, anche se trovare un nome disponibile su gmail è diventata un'impresa..), penso sia stato uno dei primi commenti.

Una cosa che mi sono sempre chiesto sul doppiaggio, è relativa al cane di Kyoko. Penso di non avere mai sentito una imitazione più finta di un cane, mi chiedevo, ma anche l'originale giapponese è volutamente così o è semplicemente una scelta del doppiaggio italiano?

Jacopo Mistè ha detto...

Il doppiaggio italiano non ricordo perchè lo vidi quando ero bambino, in giapponese però lui fa proprio "BAUUUUU!" che penso sia stato lasciato in ita.
Inverosimile, ma esilarante XD

Penso sia la prima volta nella Storia dell'animazione che han dovuto doppiare i versi di un cane.

akuma ha detto...

si si è rimasto uguale in italiano: "BAUUUUUUUUUUU" "BAUUUUUUUU" (invece gli altri cani se non ricordo male sono "normali")

Mi chiedo come non abbia fatto il doppiatore a ridere mentre "imitava" il BAU BAU del cane :D

Simone Corà ha detto...

Si sarà divertito un mondo! :D

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